L’anno in corso sta mostrando un comportamento meteorologico assai differente dagli ultimi due più recenti, con precipitazioni diffuse portate da numerosi passaggi di perturbazioni che si stanno susseguendo da mesi. Il grafico in alto, frutto di elaborazioni del CeDATeR a partire dai dati che vengono trasmessi in tempo reale da ARPA Lombardia, mostra la precipitazione mensile cumulata sul territorio della pianura lombarda del 2024 (blu) a confronto con la media 2006-2020 (linea arancione), con uno degli anni recenti più piovosi (2014, in giallo) e con l’anno recente più critico dal punto di vista delle disponibilità idriche (2022, in fucsia).
Nel territorio della pianura lombarda l’inverno 2023-2024 è stato caratterizzato da precipitazioni superiori alla norma, in particolare nei mesi di febbraio e marzo, con piogge diffuse che hanno portato tutti i laghi regolati verso valori massimi di invaso. Aprile e maggio, grazie all’abbassarsi delle temperature, hanno incrementato le riserve nivali, con accumuli – anche a quote medio basse – sempre abbondantemente superiori alle medie storiche 2006-2020 e in taluni casi (alta Valtellina e livignasco) anche superiori ai valori massimi. A partire da aprile, mese tradizionalmente di avvio della stagione irrigua, fino a giugno, le cumulate mensili di precipitazione sulla pianura sono state superiori alla media del periodo, con un notevole picco di 289 mm a maggio, pari a +150% rispetto al valore medio.
Dal grafico si notano delle somiglianze nelle cumulate mensili del 2024 con quelle del 2014, in special modo nei mesi di febbraio, aprile e giugno. Marzo e maggio invece hanno registrato un netto distacco in positivo dell’anno corrente. La cumulata semestrale (gennaio – giugno) del 2024 segna 918 mm, praticamente il doppio del valore medio del periodo 2006-2020 di 465 mm (+97%), ma anche ben superiore (+23%) all’anno piovoso 2014. Abissale infine è la differenza (+452%) con il 2022, che a fine giugno aveva registrato solamente 165 mm medi di precipitazione.
Secondo le rilevazioni di ARPA Lombardia, attualmente le riserve idriche si attestano sui 3 miliardi di metri cubi, +47% rispetto al valore medio di riferimento, che si traduce in 1 miliardi di metri cubi in più. Di questa differenza in positivo, molta è dovuta alle riserve nivali che ancora persistono alle quote più alte (+198% rispetto alla media). I livelli dei laghi regolati sono prossimi ai massimi di concessione per il Maggiore (96%), Iseo (96%) e il Garda (105%); presentano invece valori inferiori di riempimento il Como (68%) e Idro (51%).