Assemblea ANBI Lombardia: Irrigazione e sicurezza idraulica restano inscindibili quanto indispensabili per la Lombardia

Le piogge tra maggio e giugno hanno permesso di avviare la stagione irrigua in condizioni meno preoccupanti del 2022, ma resta alta l’attenzione tenuto conto che le riserve idriche lombarde sono comunque inferiori rispetto alla media (-13 per cento). Basta pensare che il solo deficit di neve sulle montagne è di quasi 200 milioni di metri cubi (-39 per cento).

Per questo l’attività dei consorzi di bonifica e di irrigazione della Lombardia continua a essere indirizzata verso le strategie utili ad affrontare le sfide di cambiamenti climatici, come è emerso anche oggi in occasione dell’assemblea di ANBI Lombardia, l’Associazione regionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue.

Non solo siccità, però: la crisi climatica ha aumentato anche la frequenza di eventi meteo eccezionali. È cresciuto così nel tempo il ruolo fondamentale del reticolo dei Consorzi di bonifica nella difesa idrogeologica del territorio.  “Irrigazione e sicurezza idraulica – ha ricordato il presidente ANBI Lombardia Alessandro Rota nel suo intervento – sono temi inscindibili quanto indispensabili per la Lombardia, dove uno straordinario patrimonio di reticolo di canali permette di agire sui due fronti”.

Con un occhio all’irrigazione e uno alla messa in sicurezza del territorio, anche in questi primi mesi del 2023 sono già molti gli interventi realizzati dai dodici consorzi di bonifica che operano in Lombardia. “Il sistema consortile dimostra quotidianamente – ha evidenziato Rota – la sua straordinaria capacità gestionale e progettuale, con opere fondamentali per l’economia, l’ambiente e i cittadini. E sono ancora moltissimi i progetti ‘cantierabili’ che attendono solo il finanziamento per poter essere realizzati”.

Impostazione condivisa dall’assessore regionale Massimo Sertori (Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo della Risorsa Idrica), che, intervenendo all’assemblea, ha sottolineato come “in questo anno Regione e ANBI si sono confrontati in maniera proficua con una situazione siccitosa oggettivamente difficile e che ha creato un patrimonio di esperienze molto importante. Il tavolo regionale sulla gestione della risorsa idrica ha messo a fattore comune tutte le problematiche e ha permesso di collaborare per una ottimizzazione dell’utilizzo dell’acqua”. Lo stesso tavolo di coordinamento ha realizzato anche dei focus specifici, come per il lago di Garda, che ha visto il coinvolgimento anche di Regione Veneto e Trentino. Nonché le collaborazioni con la Regione Piemonte che contribuisce, con i propri fiumi e canali, ad irrigare anche territori lombardi come nel caso del Pavese.

L’acqua non conosce confini, pertanto – ha aggiunto l’assessore – la collaborazione interregionale è indispensabile: gli attori sono molti e devono essere coordinati tra di loro sia a livello gestionale sia per l’avvio di interventi infrastrutturali a medio lungo termine”.

Tra ANBI e Regione Lombardia piena sintonia anche sul ruolo dell’irrigazione. Il sistema irriguo lombardo è caratterizzato dalla presenza di grandi laghi naturali e un sistema di distribuzione a scorrimento superficiale, che garantisce anche il mantenimento delle falde. Riprendendo quanto ribadito da ANBI Lombardia in questi mesi, l’assessore Sertori ha confermato che “certo questo sistema può essere efficientato attraverso investimenti e, anche in taluni casi, integrato da nuove tecnologie. Non possiamo certo pensare ad una sostituzione integrale che non sarebbe coerente con le caratteristiche fisiche della Lombardia che hanno di fatto determinato un sistema irriguo storico e collaudato”.

Prima della fine di luglio verrà convocato un nuovo tavolo regionale sulla gestione della risorsa idrica per un nuovo e puntuale confronto e dialogo con tutti i soggetti agricoli e idrici interessati.

Investire in infrastrutture e in innovazione resta una priorità per l’agricoltura lombarda che, con i suoi 600 mila ettari irrigui, trova nell’acqua uno dei principali fattori produttivi che hanno permesso nel 2022 di superare la soglia dei 10 miliardi di euro di sola produzione lorda vendibile a cui va aggiunto il valore del comparto agroalimentare che questa alimenta. Allo stesso tempo, senza una gestione attenta dell’acqua e senza l’attività consortile, un territorio fragile e urbanizzato come quello lombardo sarebbe ulteriormente a rischio.

2023-07-03T07:59:42+00:0029 Giugno, 2023|
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