ANBI, l’Associazione dei Consorzi di bonifica e irrigazione della Lombardia: per rispondere alla crisi climatica pronti 13 progetti strategici per 260 milioni di euro. La programmazione consortile vale complessivamente un miliardo e coinvolge anche la sicurezza idraulica dei territori
Dopo la straordinaria criticità del 2022, anche la stagione irrigua appena conclusa non è stata affatto nella norma. Nel convegno a Milano del 23 ottobre scorso, ANBI Lombardia –l’Associazione regionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue – ha anticipato i primi dati che saranno sviluppati, come ha preannunciato il direttore Gladys Lucchelli nella sua introduzione, nell’edizione 2023 del Report edito dal CeDATer, il Centro dati dedicato all’acqua e al territorio rurale nato dalla collaborazione con Regione Lombardia.
“Irrigazione e reticolo idrico fanno parte integrante della vita della pianura”, è tornato a ricordare Alessandro Rota, presidente di ANBI Lombardia, nel confronto che ha visto la partecipazione degli assessori regionali Alessandro Beduschi (Agricoltura), Gianluca Comazzi (Territorio), Giorgio Maione (Ambiente) e Massimo Sertori (Enti locali e Utilizzo risorsa idrica). “Una prova concreta l’abbiamo avuta dall’abbassamento del livello delle falde sotterranee”, ha evidenziato nel suo intervento, “dovuto proprio alle riduzione degli apporti irrigui causati dalla siccità”. Da qui l’importanza del monitoraggio e delle decisioni da adottare in una scala di bacino: la regolazione dei laghi, la revisione dei periodi di concessione, gli utilizzi idroelettrici lungo le aste fluviali sono alcuni dei temi posti dall’Associazione dei consorzi su cui è necessario intervenire con urgenza.
Gli scenari da fronteggiare sono noti. Una diversa distribuzione delle piogge con il crescere delle stagioni siccitose, insieme al drastico calo degli apporti nevosi (si stima la fine del ghiacciaio dell’Adamello entro il 2100), è sempre più accompagnata – secondo i dati presentati dal professor Gandolfi dell’Università degli Studi di Milano – da un significativo aumento delle temperature e, conseguentemente, del fabbisogno idrico delle colture. Serve dunque una forte azione per la mitigazione e l’adattamento delle conseguenze della crisi climatica. Al commissario straordinario nazionale “Scarsità idrica”, Nicola Dell’Acqua, il presidente Rota ha illustrato le linee d’intervento messe in campo dal sistema consortile. “Proprio in questi giorni – ha anticipato Rota – la Regione Lombardia proporrà al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 13 progetti strategici, per un valore di poco meno di 260 milioni di euro, elaborati dai consorzi per la revisione del Piano nazionale di interventi infrastrutturali per la sicurezza nel settore idrico (PNIISSI). Si tratta di progetti di largo respiro che vanno nella direzione dell’ottimizzazione e nella sempre maggiore efficienza nell’uso dell’acqua”. La documentazione a supporto della progettazione, già esecutiva e “cantierabile”, ha aggiunto il leader di ANBI Lombardia, “mette in luce, numeri alla mano, le importanti ricadute economiche, sociali, territoriali e ambientali che questi interventi assumono, dimostrando tra l’altro significative percentuali di ritorno degli investimenti”.
Si tratta di un quadro di interventi, come ha commentato l’assessore Sertori, “predisposto in condivisione con ANBI Lombardia. Un ventaglio di proposte che mira a valorizzare le risorse idriche della nostra regione, a garantire la sicurezza e ridurre l’impatto ambientale nella gestione degli invasi e, non ultimo, al miglioramento della resilienza dell’agroecosistema irriguo tramite bonifica e irrigazione”.
Le proposte di ANBI sono articolate e coinvolgono tutti gli aspetti della gestione dell’acqua, ha rimarcato il direttore nazionale dell’Associazione, Massimo Gargano: “dal piano invasi all’automazione e il telecontrollo, dalle opere di messa in sicurezza del territorio alla valorizzazione ambientale: sono moltissimi gli esempi della capacità gestionale e di progettazione dei consorzi”.
“Per noi – ha aggiunto il direttore – la ricetta è sempre la stessa: infrastrutturazione del territorio e innovazione per l’ottimizzazione d’uso della risorsa idrica. Oltre ai 13 progetti strategici del PNISSI già ricordati, il nostro piano di efficientamento della rete idraulica in Lombardia vale complessivamente quasi un miliardo di euro con grande attenzione anche alla sicurezza idraulica”.