Il 30 dicembre si è tenuta una videoconferenza tra l’Assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, il presidente del Consorzio di bonifica Garda Chiese, Gianluigi Zani, il presidente e il direttore di ANBI Lombardia, Alessandro Folli e Gladys Luccchelli, la presidente del Consorzio di bonifica Territori del Mincio, Elide Stancari, ed il presidente del Consorzio Mincio di II grado, Massimo Lorenzi, per un confronto sulla proposta di realizzare una via navigabile tra Mantova e il Garda utilizzando anche il canale Virgilio. Dopo il secco no delle Associazioni Agricole, arriva la bocciatura anche dell’Assessore Fabio Rolfi.
“No alla navigabilità del canale Virgilio – ha dichiarato l’Assessore -. Una proposta irrealizzabile che tra l’altro va in conflitto con le esigenze della provincia mantovana, uno dei territori agricoli più importanti d’Italia. Il canale ha esercizio irriguo e idroelettrico e così deve rimanere”. Sposiamo in pieno la posizione delle associazioni agricole di categoria e del consorzio di bonifica Garda Chiese – ha aggiunto Rolfi -: oltre a motivazioni di carattere economico c’è una serie di ragioni tecniche che ci porta a bocciare la proposta”.
Dello stesso avviso il Presidente di ANBI Lombardia Alessandro Folli, che ritiene il progetto irrealizzabile. La priorità deve essere data all’irrigazione ed alla sicurezza idraulica di questi territori in cui un cambiamento tale comporterebbe gravi danni soprattutto in occasione di eventi atmosferici particolarmente rilevanti.
L’ing. Paolo Magri del Consorzio Garda Chiese ha spiegato l’impossibilità tecnica del progetto, i cui costi stimati sono destinati ad aumentare per le molte opere da intraprendere. La gestione del Canale Virgilio comporta un’attenta regolazione di portate e livelli, che possono e devono essere modificati anche in tempi molto rapidi per garantire il soddisfacimento delle utenze (15.000 aziende del settore alimentare e due centrali idroelettriche da 18 milioni di Kwh all’anno) e la sicurezza idraulica dei territori. La sua funzione non è pertanto compatibile con i vincoli legati alle esigenze di navigazione.
L’Assessore Rolfi è intervenuto anche sul tema dei costi e delle possibili fonti di finanziamento dichiarando “la richiesta di finanziamento di 102 milioni di euro attraverso il Recovery Fund non potrebbe trovare riscontro, visto che per accedere a tali finanziamenti servono progetti attuabili nell’immediato e non libri dei sogni. Per la Regione le priorità da realizzare con i fondi europei sono gli interventi di ammodernamento e messa in sicurezza delle reti irrigue e di bonifica, infrastrutture strategiche che devono essere tutelate per la loro importante funzione pubblica anche in ottica di risparmio idrico. In un periodo storico caratterizzato da cambiamenti climatici è fondamentale agire in questo ambito per dare certezza di acqua all’agricoltura più produttiva d’Europa che è quella irrigua della pianura Padana”.
La Direzione Generale Agricoltura si è già attivata ed ha proposto al Governo un documento con tutti i progetti concordati con ANBI Lombardia e i consorzi di bonifica lombardi.