Descrizione della Collana
Le vie della BONIFICA
LE VIE DELLA BONIFICA – una collana di guide che percorrono la pianura lombarda – rientrano nei progetti di Regione Lombardia e ANBI Lombardia LA CIVILTÀ DELL’ACQUA IN LOMBARDIA e ACQUAPLUSS – Acqua Plurima per lo Sviluppo Sostenibile, tesi a far conoscere e valorizzare il ruolo dell’acqua quale fattore essenziale di sviluppo.
Le guide dimostrano la plurifunzionalità – caratteristica pressoché unica in Europa – che l’acqua svolge nella nostra regione: irrigua, industriale, paesaggistico-ambientale, navigazione… e appunto anche turistica e ricreativa.

Ideazione e coordinamento di Gladys Lucchelli e Giorgio G. Negri.
Testi, foto e disegni di Albano Marcarini.
Nella Valle del Ticino e in Lomellina

Le Vie della Bonifica, nel tratto qui considerato, da Sesto Calende a Mortara, si distendono per 121.8 km. Insieme sono un percorso ciclabile adatto a tutti, pianeggiante, per buona parte precluso alle auto. Inizialmente segue i canali che prendono acqua dal Ticino – il Villoresi, il Canale Vittorio Emanuele II, il Naviglio Grande – poi raggiunge l’abbazia di Morimondo, caposaldo della bonifica medievale della Bassa Milanese, quindi si spinge, fra le rogge, nei boschi del Parco del Ticino e arriva alla Sforzesca, azienda agricola dove Lodovico il Moro sperimentò le prime tecniche di coltivazione del riso. L’ultima parte dell’itinerario, dalla splendida piazza Ducale di Vigevano, attraversa la Lomellina e fa capo a Mortara. Degni di visita in questo tratto alcuni mulini – fra cui quello di Mora Bassa, dove è allestito il Museo della Bonifica – le grandi cascine e gli impianti di partizione delle acque irrigue.
Come detto l’itinerario prende le mosse da Sesto Calende, dove il Ticino uscendo dal Lago Maggiore inizia il suo corso nella pianura lombarda per confluire, dopo Pavia, nel Po. Dapprima stretto nella valle che ha scavato nei millenni fra le coltri glaciali dell’alta pianura, poi via via divagante nella bassa dove per evitare i suoi eccessi corre dentro alte arginature.
121.8 km si percorrono in circa 8 ore se si tiene una media di 15 km/h, ma non è il nostro caso essendo cicloturisti che desiderano ogni tanto fermarsi e conoscere i luoghi. Dividere il viaggio in tre giorni è la cosa migliore. Per raggiungere Sesto Calende in bicicletta è necessario utilizzare da Milano il Servizio Treno+Bici della linea Trenord Milano – Gallarate – Domodossola. Un’idea potrebbe essere quella di partire da Sesto nel pomeriggio e discendere un tratto del fiume, fino alle Dighe del Panperduto dove si trova un accogliente ostello per pernottare nella quiete della natura. Con il secondo giorno arrivare ad Abbiategrasso o a Morimondo e nel terzo chiudere l’itinerario a Mortara, dove è possibile fare ritorno a Milano, utilizzando la linea Trenord per Milano (via Vigevano o via Novara). Se abitate a Milano potete anche frazionare l’itinerario in giorni diversi utilizzando la stazione di Abbiategrasso. Lungo il percorso si trovano diversi B&B e aziende agrituristiche.
Il percorso non è segnalato anche se la direzione sulle strade idrauliche di servizio ai canali è intuitiva. Da Morimondo in poi si seguiranno invece strade campestri e sentieri pedalabili dove è necessario l’ausilio delle mappe di questa guida o della traccia gpx, disponibile per l’intero itinerario facendo richiesta a info@guidedautore.it
Cicloitinerario “Nella valle del Ticino e in Lomellina”
Lunghezza: 121.8 km.
Punto di partenza: Sesto Calende (VA).
Punto di arrivo: Mortara (PV).
Condizioni d’uso e sicurezza: in prevalenza (52%) piste ciclabili, formalmente definite strade idrauliche di servizio, lungo canali e navigli; strade campestri asfaltate o sterrate. Prestare attenzione agli incroci con la viabilità ordinaria.
Fondo stradale: asfalto 74%, sterrato 26%.
Segnavia: indicazioni locali e bacheche illustrative di alcune opere idrauliche.
Altimetria: pianeggiante. Dislivello: irrilevante.
Quota massima: 197 m a Sesto Calende.
Quota minima: 108 m a Mortara.
Mezzo: bicicletta da turismo con buon battistrada, gravel, mountain-bike, e-bike.
In e-bike: per un ciclista tipo (alt. 175 cm per 80 kg) con e-bike da turismo, con batteria da 460 Wh, in modalità ECO a velocità media di 15 km/h, su questo percorso si coprono circa 150 km con una carica*.
Il momento migliore: in primavera e in autunno; in estate evitare le ore più calde; avere con sé attrezzi per forature, antinsetti, crema solare, molta acqua, casco.
* Il calcolo è indicativo e varia a seconda del tipo di motore, di batteria e del peso del carico.

Ideazione e coordinamento di Gladys Lucchelli e Giorgio G. Negri.
Testi, foto, cartografia e disegni di Albano Marcarini.
I fontanili fra Oglio e Mella

“I fontanili fra Oglio e Mella” è il titolo di un itinerario ciclo-turistico realizzato nella pianura a sud-ovest di Brescia, in corrispondenza della fascia di territorio che, correndo da est a ovest, divide l’alta dalla bassa pianura. Tocca, nel suo sviluppo di 41.5 km, una decina di paesi, grandi e piccoli: Castel Mella, Torbole Casaglia, Travagliato, Berlingo, Trenzano, Lograto, Maclodio, Brandico, Mairano, Azzano Mella. A oriente l’itinerario è delimitato dal fiume Mella. Si tratta di un’area agricola dai classici connotati lombardi – cereali, prati avvicendati – con cascinali, in parte modernizzati, e con una fitta rete irrigua che prende vita dai fontanili, diffusissimi in questa zona con suggestive denominazioni come il Fontanone, la Sanguetera, la Barbaresca. Gli abitati principali sono disposti lungo le strade che da Brescia si diramano verso la bassa pianura (SS 235), quelli di minor dimensione lungo i percorsi trasversali.
Tracciato su piste ciclabili o strade secondarie, l’itinerario è dotato di una buona segnaletica (oltre 200 cartelli), allestita da alcune associazioni locali, e di aree di sosta attrezzate. In particolare la segnaletica può essere interpretata in entrambi i sensi di marcia (orario e antiorario) grazie alla diversa colorazione dei segnali. I segnali riportano l’indicazione “Via dei fontanili”, ovvero un itinerario di più lunga gittata, del quale in questa guida viene però descritta solo la sua porzione meridionale e più interessante.
Ai fontanili fra Oglio e Mella occorre dedicare un pomeriggio, poiché 41.5 km si percorrono tranquillamente in circa 3 ore, escluso le soste e le visite ai monumenti. Per raggiungere il percorso da Brescia occorre aggiungere un supplemento di 9.7 km (che diventano quasi 20 fra andata e ritorno), quindi nel totale dovrete pedalare per circa 4 ore e mezza. Chi non abita in città, ma proviene, ad esempio, da Milano, può utilizzare il servizio Treno+Bici di Trenord scendendo alla stazione di Brescia. A pagina 10 è descritto il percorso di avvicinamento alla Via dei Fontanili partendo appunto dalla stazione FS.
Il percorso alterna tratti su asfalto e su sterrato. Quindi è bene disporre di una bicicletta robusta con buone coperture, oppure una gravel o una mountain-bike. Sconsigliata la bici da corsa. Con l’ottima segnaletica del percorso è difficile perdere la strada. In ogni caso è disponibile la traccia gpx che si può richiedere a info@guidedautore.it.
Cicloitinerario “I fontanili fra Oglio e Mella”
Lunghezza: 41.5 km.
Punto di partenza e arrivo: Castel Mella (BS).
Condizioni d’uso: su piste ciclabili per 3.7 km, su strade campestri per 23 km, altri tratti su strade provinciali. Prestare attenzione agli incroci con la viabilità ordinaria.
Fondo stradale: asfalto per 18.7 km (48%), sterrato per 21.4 km (52%).
Segnavia: pannelli indicatori del tracciato nel doppio senso di marcia con colore giallo e azzurro (nel nostro caso si devono seguire le frecce azzurre per il senso di marcia orario); bacheche e tabelle chilometriche.
Altimetria: pianeggiante.
Dislivello: 35 metri.
Quota massima: 123 m a Berlingo.
Quota minima: 95 m a Mairano.
Mezzo: bicicletta da turismo con buon battistrada, gravel, mountain-bike, e-bike.
In e-bike: per un ciclista tipo (alt. 175 cm per 80 kg) con e-bike da turismo, con batteria da 460 Wh, in modalità ECO a velocità media di 15 km/h, su questo percorso si coprono circa 180 km con una carica*.
Il momento migliore: in primavera e in autunno; in estate evitare le ore più calde; avere con sé attrezzi per forature, antinsetti, crema solare, molta acqua, casco.
* Il calcolo è indicativo e varia a seconda del tipo di motore, di batteria e del peso del carico.